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Descrizione: Infortunio sul lavoro: cosa copre e come viene pagato - SQ+ (Sicurezza e  Qualità)

A cosa prestare attenzione quando si sceglie una polizza infortuni?

Ecco alcuni preziosi suggerimenti per scegliere la polizza giusta contro i piccoli e grandi infortuni che possono capitare nella vita.

Prima di tutto è importante sapere la definizione di infortunio

L’infortunio è la conseguenza di un incidente fisico, ovvero un evento dannoso, imprevedibile, violento, fortuito ed esterno che produce lesioni obiettivamente constatabili e che porta ad avere inabilità temporanea, invalidità permanente, oppure morte.

E’ bene ricordare che a causa di un infortunio si può anche essere costretti ad affrontare delle spese mediche e/o dei costi per la riabilitazione.

Quindi perché avere una polizza infortuni?

Le persone che svolgono un’attività lavorativa dipendente sono coperte da un’assicurazione obbligatoria che li tutela nei confronti degli eventuali infortuni sul lavoro, ma i massimali assicurati normalmente non sono sufficienti a ripagare le difficoltà che l’infortunato affronta in tali frangenti e, com’è facile comprendere, rimangono scoperti gli infortuni che possono avvenire al di fuori dell’orario lavorativo.

Mentre i liberi professionisti e gli autonomi, esercitando un’attività lavorativa in proprio, sono sprovvisti di una tale copertura ed è per questo che è necessario provvedere alla stipula di un’assicurazione contro gli infortuni. Solo in questo modo, infatti, è possibile contare su una tutela in caso di infortunio sul lavoro, evitando che i danni finanziari ricadano interamente sul soggetto colpito.

Avvocati, medici, commercialisti, architetti, giornalisti, notai, consulenti e molti altri soggetti autonomi possono accedere alle polizze infortunio che vengono studiate su misura delle specifiche esigenze.

Diverse sono le tipologie di polizze infortuni che si possono stipulare, che tuttavia presentano una base di caratteristiche comuni. Queste polizze infatti tutelano in caso di lesioni fisiche, oggettivamente determinabili, dovute a cause fortuite e/o violente le cui conseguenze possono andare dalla temporanea inabilità al lavoro, all’invalidità permanente ed alla morte.

Infortuni ed eventi coperti dall’assicurazione
Le assicurazioni contro gli infortuni solitamente comprendono garanzie quali:

  • l’invalidità permanente;
  • diaria in caso di ricovero ospedaliero o in clinica;
  • diaria in caso l’infortunio porti all’immobilizzazione di arti o articolazioni;
  • rimborso delle spese medico-ospedaliere legate all’infortunio e ai successivi accertamenti e terapie;
  • inabilità temporanea;
  • un capitale messo a disposizione in caso di decesso.

Garanzie che possono essere acquistate e presenti in polizza contemporaneamente con diverse combinazioni.

Inoltre, la polizza infortuni può coprire anche queste eventualità:

  • attività sportive e ricreazionali normalmente considerate non pericolose;
  • incidenti stradali, aerei e ferroviari;
  • infezioni;
  • avvelenamento dovuto a punture di insetti;
  • morsi di animali;
  • avvelenamento o intossicazione causati dall’ingestione involontaria di sostanze nocive;
  • annegamento;
  • colpi di calore;
  • assideramento;
  • asfissia causata da fughe di gas.

Franchigie e obblighi per l’assicurato
Al momento della stipula di una polizza contro gli infortuni è necessario prestare la dovuta attenzione, non solo agli eventi per i quali è prevista la copertura assicurativa, ma anche alle franchigie applicate.

In genere tutte le polizze prevedono una franchigia che viene espressa in percentuale qualora si verificasse l’invalidità permanente.

Il libero professionista, il lavoratore autonomo o il dipendente che ha stipulato una polizza assicurativa è tenuto a comunicare in modo tempestivo qualsiasi variazione relativa all’attività professionale svolta. Questo cambiamento, infatti, potrebbe comportare un cambiamento dei livelli di rischio e di conseguenza anche il premio dell’assicurazione può aumentare oppure diminuire.

In caso di sinistro è indispensabile comunicare tempestivamente all’assicurazione la relativa denuncia, entro un massimo di tre giorni dalla data dell’infortunio. Nel dettaglio, la denuncia deve includere data, ora e luogo nel quale si è verificato il sinistro, nonché l’attività che l’assicurato stava svolgendo in quel momento.

Se vi sono stati dei testimoni del fatto, oppure se è stato necessario l’intervento delle autorità, anche questi elementi vanno comunicati all’assicurazione.

Sino al momento della guarigione, è necessario trasmettere all’assicurazione tutta la documentazione medica prodotta.

Una perizia medico-legale verificherà i postumi e/o l’invalidità temporanea o permanente e la relativa percentuale di invalidità che genererà l’indennità all’infortunato secondo le condizioni di polizza.

Rischi esclusi

Dai un’occhiata a cosa le compagnie considerano come rischi coperti: ad esempio, chi fa lavori pesanti è bene che sappia che i guai muscolari da sforzo (ad esempio gli strappi) sono generalmente tra gli infortuni garantiti. Diverso il discorso per le ernie, perché si considera che ci sia una certa predisposizione al loro sviluppo. Gli sport sono un altro settore in cui ci sono molte particolarità: se li pratichi da professionista devi dichiararlo prima di firmare l’assicurazione; alcuni sport vengono comunque esclusi, o perché violenti (come il rugby, il pugilato o la lotta), o perché molto rischiosi (paracadutismo, parapendio). Tieni conto anche che sono esclusi gli incidenti derivanti dalla guida di mezzi particolari come deltaplani o aerei e quelli causati da abuso di alcol o stupefacenti.

Casi esclusi dalla polizza assicurativa
Dalla copertura assicurativa sono esclusi i danni causati da:

  • abuso di alcool, sostanze allucinogene, stupefacenti e psicofarmaci;
  • guida di veicoli o natanti a motore per i quali l’assicurato, in base alle normative vigenti, non è abilitato;
  • delitti dolosi (tentati o compiuti) da parte dell’assicurato;
  • terremoti, inondazioni, eruzioni vulcaniche;
  • conseguenze di trasmutazioni del nucleo dell’atomo;
  • accelerazione artificiale di particelle atomiche.

Per particolari categorie di persone, le compagnie di assicurazione possono rifiutare la copertura assicurativa. È questo il caso, ad esempio, di chi è affetto da:

  • epilessia;
  • AIDS;
  • diabete in terapia insulinica;
  • alcoolismo e tossicodipendenza;
  • infermità mentali (disturbi paranoici, schizofrenia, forme maniaco-depressive e sindromi organiche cerebrali).

Il risarcimento

È stabilito nelle condizioni di polizza.

In caso di invalidità permanente il risarcimento dipende dalla percentuale di invalidità stabilita da due tabelle di riferimento: quella Inail e quella Ania. Quella Inail è più vantaggiosa, ma solo alcune compagnie la adottano, mentre altre danno la possibilità di sceglierla pagando un sovrappremio.

In caso di inabilità temporanea viene data una diaria, il cui importo è deciso dal cliente prima di firmare.

Quale polizza infortuni stipulare

Ai dipendenti consigliamo di assicurarsi solo contro gli infortuni che possono causare l’invalidità permanente e morte.

Ai professionisti, invece, suggeriamo anche l’inabilità temporanea (ad esempio un piede rotto che costringe al letto per un mese). Per i lavoratori dipendenti, infatti, quest’ultima sarebbe a tutti gli effetti un doppione, visto che lo stipendio continua ad arrivare nonostante la malattia (cosa che non accade ad esempio ad un elettricista, che se resta a casa non emette futura e quindi non incassa).

Innanzitutto il primo punto è capire chi assicurare, infatti nell’impossibilità economica di proteggere l’intero nucleo familiare, la mossa migliore è garantire la persona che porta i soldi a casa. Tieni presente che è possibile assicurarsi per inabilità temporanea (IT), cioè per il periodo entro il quale l’assicurato si riprende dalle conseguenze dell’infortunio – e per l’invalidità permanente (IP), che è la diminuzione della capacità fisica, appunto permanente, in seguito all’incidente.

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